Col senno di poi la strategia di Donald Trump è stata perfetta. Presa la decisione (giusta) di intervenire militarmente al fianco di Israele per eliminare i principali siti nucleari iraniani ancora operativi, ha lanciato una cortina fumogena. In questo breve lasso di tempo ha posizionato le navi da guerra, messo in movimento gli aerei militari e permesso al personale americano presente nell'area di allontanarsi in relativa sicurezza. Come bonus aggiuntivo ha anche dimostrato la folle inutilità dei leader europei, disposti - ancora e nonostante tutto - a trattare con uno dei regimi più brutali della storia recente il cui unico obiettivo era ottenere un'arma di distruzione di massa.
Le superbombe e i missili che hanno cancellato i siti nucleari di Fordow, Natanz ed Esfahan (questi ultimi due già duramente bersagliati dagli israeliani) passeranno alla Storia. Non solo cambieranno (in meglio) il Medio Oriente, ma certificano in maniera definitiva i nomi degli unici leader in grado - oggi - di guidare e ispirare il mondo Occidentale: Benjamin Netanyahu e Donald Trump. Checché ne capiscano odiatori e ignoranti. Oltre ai tre siti nucleari, nella notte è stata distrutta definitivamente anche la folle visione mediorientale di Barack Hussein Obama, dell'UE, di Federica Mogherini e di tutti i sostenitori dell'ideologia brutale, millenarista e genocidaria degli ayatollah. Quella pagina è stata archiviata, il loro retaggio è polvere.
Tante volte, ripensando alla Shoah, ci si è chiesto: ma come è potuto accadere? Alla luce dei tanti neo-nazisti mascherati da "democratici" che scendono in piazza per Gaza e per ogni regime antisemita e anti-occidentale, urlando calunnie e oscenità (e che oggi abbaieranno più che mai contro il piccolo e grande Satana), ha forse più senso porsi un'altra domanda. Cosa ha impedito che accadesse di nuovo? La risposta è semplice: l'esistenza di Israele.
Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...
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