Passa ai contenuti principali

La superiorità

Il presupposto di una superiorità morale intrinseca della sinistra rispetto alla destra – spesso dipinta in modo caricaturale come fascista e retrograda – merita una decisa messa in discussione. Questo mito, radicato in una narrazione autoassolutoria, non regge a un esame serio della realtà, soprattutto quando si osservano le alleanze e le contraddizioni della sinistra contemporanea. Prendiamo un esempio emblematico: mentre la destra italiana, con Giorgia Meloni, si schiera senza ambiguità a fianco dell’Occidente e di Israele di fronte all’aggressione jihadista del 7 ottobre, una parte della sinistra europea (e non solo) ha mostrato simpatie per cause che poco hanno a che fare con la libertà. Si pensi a chi, in nome di un antimperialismo distorto, difende Putin – l’aggressore di Kiyv – o giustifica gli ayatollah iraniani, i talebani, o persino Hamas, movimento terrorista che opprime tanto gli israeliani quanto i palestinesi. 
La retorica della sinistra si fonda su un suprematismo morale: si autoproclama custode del bene assoluto, mentre bolla l’avversario come intrinsecamente malvagio. Eppure, questa presunta purezza ideologica si traduce spesso in complicità con i peggiori oppressori della storia recente. Se la moralità si misura dalla coerenza nella difesa della libertà e della dignità umana, allora è paradossale vedere certi intellettuali o politici di sinistra inneggiare a regimi teocratici o dittatoriali, pur di opporsi all’"imperialismo occidentale". Meloni, con tutti i suoi limiti, rappresenta un governo che – almeno sulla scena internazionale – sostiene la democrazia liberale contro i suoi nemici. Al contrario, quanti nella sinistra hanno applaudito alle brigate di Hamas, definendole "resistenza", o hanno taciuto di fronte alla repressione delle donne in Iran? La vera immoralità sta nel relativismo che equipara vittime e carnefici, nascondendosi dietro a un antifascismo di facciata mentre si stringono mani sporche di sangue. La sinistra dovrebbe abbandonare la retorica manichea del "noi buoni, voi cattivi" e fare un esame di coscienza. La moralità non si misura dall’etichetta politica, ma dalle scelte concrete: e se la destra oggi sbaglia su molti fronti, la sinistra non può ignorare di aver tradito i suoi stessi ideali progressisti ogni volta che ha scelto di fiancheggiare i nuovi fascismi del XXI secolo.

Commenti

Post popolari in questo blog

CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!