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Fascisti

Il problema non è che sono fascisti, il problema è che non lo sanno, questo nella migliore delle ipotesi è ciò che ci dicono. Diciamo fascisti, chiaramente, per semplificare. Perché potremmo fare riferimento a quell'altro schifo che fu il comunismo. O al fondamentalismo religioso, che loro credono tanto lontano dai loro schemi di pensiero. O ancora potremmo usare un'espressione-ombrello definendoli "totalitari"
Questa, a ben vedere, è quella che più si attaglia. Il fascismo, il comunismo, il fondamentalismo religioso e tutte le schifezze che derivano dalla combinazione di questi fattori hanno una cosa in comune. Credono di avere trovato una qualche "verità" fondamentale, sentono la missione di conformare la realtà che li circonda a questa rivelazione e lo fanno "senza se e senza ma". Poveri idioti. 
Considerano uno spreco di tempo e persino una forma di ingiustizia consentire ad una idea diversa dalla propria di esprimersi. Se esiste una verità, la loro, una forma di amore, che consiste nel conformarsi ai loro desideri, e persino un solo modo di essere "umani", che consiste nell'avere i loro stessi pensieri ed emozioni, ogni deviazione da questo ideale non può che essere espressione del Male. E questa è infatti la seconda loro disgrazia. Il manicheismo. Non capita mai che chi si differenzia da loro sia, per caso, un "conservatore", o un "moderato", o un soggetto, poniamo, "autoritario". No. Sono tutti fascisti, fanatici, "estremi", "messianici", "golpisti". Eccetera. E il racconto diventa tanto più sanguinolento e spaventoso quanto più le vicende sono lontane, complesse e fuori dalla possibilità di verifica del pubblico. Non conoscono mezze misure. Anche una pista ciclabile può essere "imperialista", "colonialista" o "genocida", per loro. Perché vivono in un delirio, si confermano l'un l'altro di essere buoni, giusti e moralmente superiori e questa droga gli consente di vivere in un mondo di cui ignorano praticamente ogni cosa. 
Benigni ha scoperto per esempio che gli israeliani "non sono umani". Ha detto che "continuano ad uccidere i bambini". Che "non sentono il dolore". Cosa gli si può dire? Povero scemo. Uno scemo da Oscar. Bisognerebbe crearne uno apposta per lui. L'Oscar della vergogna.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!