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Capovolgimento

In queste settimane, mentre Israele risponde all’aggressione iraniana – una guerra strisciante che dura da 46 anni – i suoi alleati italiani stanno sperimentando ogni possibile linea di difesa per giustificare il regime degli ayatollah. La più patetica è quella che dipinge l’Iran come vittima innocente e Israele come bullo aggressore. 
Oltre all’assurdità storica del considerare Israele Occidente (Israele è un paese composto in larga parte da ebrei espulsi dai Paesi musulmani nel 1948, con 850.000 profughi dimenticati dal mondo), questa tesi ignora un principio fondamentale: essere deboli non significa avere ragione. Tempo fa guardavo un documentario. Un macaco, incurante del pericolo, provocava ripetutamente un leopardo: gli tirava la coda mentre dormiva, per poi fuggire sull’albero. Dopo tre o quattro volte, il leopardo – stanco e infastidito – lo uccise con un solo movimento. Il macaco era una vittima? In termini umani, forse parleremmo di eccesso di legittima difesa, ma la verità è semplice: se sfidi un predatore, non puoi poi lamentarti delle conseguenze. L’Iran non è una vittima, è un aggressore fallito.  L’Iran oggi fa una pessima figura non perché sia innocente, ma perché è militarmente ed economicamente debole – una debolezza auto-inflitta. Per decenni, il regime ha sperperato ricchezza in corruzione e proxy terroristici (Hezbollah, Hamas, Houthi). Investito in odio anziché in sviluppo (dai discorsi genocidari dell’ayatollah Khamenei ai finanziamenti alla Jihad). Provocato Israele con mille casus belli, nascondendosi dietro a milizie e attacchi indiretti. Ora che la guerra è arrivata in casa sua, l’Iran gioca la carta della vittima, ma la verità è chiara: la debolezza non è una giustificazione quando sei tu stesso l’artefice della tua rovina. C’è un’ulteriore ipocrisia in questa strategia: l’Iran non è un underdog, ma un regime che: 
1. Minaccia apertamente di "cancellare Israele dalla carta geografica" 
2. Sfrutta il vittimismo quando le sue provocazioni hanno conseguenze 
3. Si nasconde dietro alla retorica anti-colonialista, pur essendo un oppressore del suo popolo (vedi le proteste del 2022-23 represse nel sangue). 
Se la forza di Israele è frutto di investimenti in tecnologia e democrazia, la debolezza iraniana è il risultato di scelte deliberate: preferire la guerra alla prosperità, l’odio alla stabilità. Sì, è brutto dire "te lo sei meritato", ma quando un paese: Incita alla guerra per decenni, finanzia il terrorismo in tutto il Medio Oriente, rifiuta ogni dialogo, salvo poi invocare pietà quando la situazione gli si ritorce contro… …allora la viltà e la debolezza non sono scuse. Sono colpe.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!