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OLTRE LO STRETTO -

Mio padre faceva arancini deliziosi, secondo tradizione classica e ci volevano almeno due giorni. Poi si invitavano gli amici e si mangiava in compagnia. Qualcuno dopo un po’ si appartava in solitudine con l’arancina (femminile a Palermo!) in mano e guardava il mare davanti con gli occhi a fessura. I siciliani sono isolani in primis, non è un pregio e nemmeno un difetto, è uno stato d’animo condito da secoli di contatti con il mondo circostante portato dal mare. I siciliani sono orgogliosi ma spreconi…hanno avuto così tanto. Sono pigri a volte, vorrebbero che l’intuito cancellasse tutto, distanze, miserie errori, però sanno scrivere un italiano perfetto pur pensando in dialetto. I siciliani sono italiani nel midollo, chi fa finta di non capirlo dovrebbe mangiare un’arancina cucinata lege artis e finire poi con un cannolo con la frutta candita, è come mangiare una chiesa barocca! Siamo così complessi. In Sicilia c’è solo il presente, il futuro non è contemplato nemmeno nel dialetto ma uno sguardo verso il cielo non manca mai basta pensare all’Etna. Camilleri ha raccontato la sua e la mia terra senza difficoltà perchè partiva dalle piccole cose, dai particolari, dalle inezie che sono il sale della vita e dall’eros che senti sulla pelle nelle sere d’estate quando il cielo assume quel colore blu-viola che esiste solo sotto certe latitudini. Salutiamo.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!