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CANTO DELLA NON APPARTENENZA




Appartengo ad altro 
Le mie fibre tessute altrove 
Mi esclude da qui il mio resto 
antico 

Appartengo alle suppellettili scomparse 
della casa di mia nonna 
A quelle scale di paese 
All’odore d’ombra 
mentre fuori impazza il sole 

Appartengo a un sogno spezzato 
A un ricordo malinconico 
e feroce 
Appartengo allo sguardo complice 
di mia madre
alla sintassi che mi insegnò bambino

Alle rondini d’estate in terrazza 
sul profilo del mare 
Al silenzio dello scirocco appartengo 
Ai suoi mille motivi  
Alla sua consapevolezza in ritardo 

Appartengo per diventare apolide oggi 
estraneo domani 
Appartengo alle note di un pianoforte
in salotto 
ai solchi di un disco in camera mia 

Anche tenendo saldi in mano
I fili di un tempo andato 
la mia appartenenza mi ha escluso 
definitivamente 
Non vi appartengo
e non mi basto più.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!