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Eppure siamo letteralmente sommersi dalla comunicazione! Le notizie ci girano attorno come nugoli di insetti. C'è una situazione che mi è sempre risultata ostica per non dire incomprensibile: la pregnanza della scrittura. 
Se scrivo che Caio è un deficiente o un ladro o un incapace posso essere indagato per diffamazione oppure dovrei avere le prove che dimostrino quanto affermo, potrei anche passare inosservato! Resta il fatto che io in quel giorno ho scritto nero su bianco che Caio.... 
Le cosiddette "precisazioni", le interpretazioni, i distinguo speciosi, le accuse indignate da parte dello scrivente di non aver saputo cogliere il "reale" significato della frase scritta o di averla avulsa dal contesto in cui era inserita ( questa infine è la scusa più abusata), tutte queste cose si infrangono sulla pregnanza inoppugnabile della scrittura laddove deficiente, ladro, cafone hanno un solo significato che non andrà mai in direzione opposta a quella stabilita dal vocabolario della lingua italiana. Dove voglio andare a parare? Ma è evidente: alla politica e alla blogosfera. 
Si somigliano sapete: corrono avanti e non sanno tornare indietro con dignità, fanno salti mortali e piroette per mascherare vuoti generazionali tremendi in fatto di educazione, civiltà e cultura.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!