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Eppure il senso, quel momento in cui, dopo una frase o un periodo, capisci che puoi dire a te stesso – Sì è così, esattamente così- quel momento esiste, per tutti, letterati o meno. Raccontarlo e mostrarlo quel momento è, secondo me, uno dei pochi modi per dirsi vivi e umani. 
Per farlo devi passare attraverso gli altri, devi aprire le porte e le finestre, devi prendere la tua creatura e offrirla “in pasto” al mondo che la cerca e che spesso non l’ama. Sono i commenti, il loro spirito, le altre vite e i loro inevitabili compromessi, sono gli altri bloggers la vita e la morte assieme di ciò che scriviamo. Non avevo messo nel giusto conto questo aspetto del problema, non avevo riflettuto sul serio sulla componente “sociale” e di condivisione che gli umani usano fra loro; poco alla volta mi sono reso conto che limavo, smussavo, persino non dicevo in certi casi, quando io ero da tutt’altra parte e di tutt’altra idea. Tanto disponibile ad ascoltare e così poco fermo nel farmi ascoltare. 
L’ideologia amici miei, la bestia che mi aveva divorato negli anni della giovinezza, il contrario dell’assoluto di cui parlavo prima, mi aveva riagguantato… ma dovrei dire ci aveva riagguantato. E nonostante la sintassi e la cultura, al fondo di tutto il senso di morte e solitudine non mi abbandonava mai: il mio blog con annessi e connessi era un magnifico de profundis ai miei anni e alle mie scelte.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!