Siamo stati una generazione sui generis: in bilico su uno spartiacque affilato. Tutto quello che aveva impiegato secoli per mutare in tutti i campi adesso arrivava con una progressione stupefacente.
Non eravamo preparati, in tutti i sensi, l’unico mezzo per sopravvivere era assumere l’atteggiamento spocchioso e arrogante che tanto ci rendeva lontani da chi ci aveva preceduto. Era solo una recita: costruita ad arte e pasciuta nel tempo da una autoreferenzialità grandissima.
Avemmo tutto, distruggemmo tutto con sublime superficialità. Tirammo su le gonne alle ragazze, avemmo il permesso di scoprire con grande facilità il loro nido segreto e loro ci ricambiarono con la monarchia assoluta della gestione del loro corpo e della loro vita, non ci conveniva ma prendere o lasciare. Prendemmo. Spazzammo via senza esitazione secoli di etica, società, convenienze sociali e religiose, un revisionismo profondo e crudele, cinico e in fondo falso, avemmo tutto e da questa situazione traemmo la convinzione sciagurata di avere diritto a tutto. Non ci è restato niente!
Questo è un post scritto sulla via del rimpianto, poi le note sfumano ma io resto a ciondolare col capo e a muovere le gambe al ritmo che in realtà ho dentro. Va bene così, J can't get no satisfaction.

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