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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Mi troverai ancora qui...

...anche se sara’ tardi. Per tutti, non per noi

TRASPARENTI -

Hai fatto molte cose nella vita e le loro tracce sono state stabilite e descritte da te o da altri: precise, indiscutibili? C’è un’altra vita dentro la nostra vita, quella che non raccontiamo a nessuno: sta lì apparentemente facile, per tutti e tutti passano oltre! Il segreto delle nostre essenze si difende così, senza alcun orpello, l’attenzione ci attraversa, siamo trasparenti, disegni bianco su bianco, non ci vede nessuno. Ci guardano tutti, nessuno sa di noi. Quando ce ne andremo e il segno sarà mutato resterà solo la sorpresa in ritardo, la consapevolezza ormai inutile.

REQUIEM -

Sono nato all'ascolto (anche di me stesso) con il sinfonismo europeo degli ultimi 3 secoli (non solo quello) ma mi sono fisiologicamente fatto circuire dal rock degli anni 70-80, quelli della mia età verde. Infine la mia strada mi riporta a Beethoven e alla decisione assoluta e magnifica del Requiem di Mozart: il mio senso è lì ed io non posso sfuggirvi.

LA MEMORIA E L'OBLIO - per Elizabeth

Di cosa possiamo aver memoria? In genere, se non colpiti da demenza senile, di ciò che abbiamo vissuto in prima persona. Naturalmente non può bastare ma per millenni e in alcune popolazioni del pianeta è bastato e continua a bastare. Se non abbiamo esperienza diretta e personale l’unica via che possiamo percorrere per capire il mondo in cui viviamo è lo studio della Storia attraverso le scritture e le testimonianze altrui perchè se non si scrive di un fatto c’è il fondato rischio che il fatto semplicemente non esista. La tragedia dell’olocausto è diventata tale dopo la fine della seconda guerra mondiale quando nell’aprile del 1945 le truppe russe e angloamericane cominciarono a varcare i cancelli dei campi di concentramento nazisti e, appresso ad esse, entrarono anche fotografi e cine operatori. Il giorno della memoria inizia ufficialmente lì. Ma è sbagliato è una menzogna, un comodo alibi. I fatti erano precedenti e non vi era bisogno di alcuna memoria, solo di normale consapevolezza...

LA MEMORIA E L'OBLIO

Di cosa possiamo aver memoria? In genere, se non colpiti da demenza senile, di ciò che abbiamo vissuto in prima persona. Naturalmente non può bastare ma per millenni e in alcune popolazioni del pianeta è bastato e continua a bastare. Se non abbiamo esperienza diretta e personale l’unica via che possiamo percorrere per capire il mondo in cui viviamo è lo studio della Storia attraverso le scritture e le testimonianze altrui perchè se non si scrive di un fatto c’è il fondato rischio che il fatto semplicemente non esista.  La tragedia dell’olocausto è diventata tale dopo la fine della seconda guerra mondiale quando nell’aprile del 1945 le truppe russe e angloamericane cominciarono a varcare i cancelli dei campi di concentramento nazisti e, appresso ad esse, entrarono anche fotografi e cine operatori. Il giorno della memoria inizia ufficialmente lì. Ma è sbagliato è una menzogna, un comodo alibi. I fatti erano precedenti e non vi era bisogno di alcuna memoria, solo di normale consapevol...

IN VOLO -

Ho trascorso la mia vita litigando continuamente col mio pilota automatico. Ho anche preso una licenza di volo e l’ho sbandierata come viatico per una rotta sicura e felice mentre il pilota automatico si faceva beffe di me…adesso mi guarda con un ghigno a braccia conserte. L’aereo vola in apparente calma, niente e nessuno sembra poter interferire sul viaggio, ma se guardo fuori dai finestrini di questo Blog il paesaggio è quello di rovine a perdita d’occhio. Anche volendo riaffidare il comando alla parte più libera e selvaggia di me potrei al massimo trovare una piccola radura tra i sassi, atterrarci, accendere un fuoco e guardarmi attorno per scoprire da dove arriverà la fine.

NULLA IPNOTICI -

Ci sono “nulla” imponenti in rete e non lo dico dall’alto di un’arroganza o presunzione di merito: i nulla sono talmente evidenti da non necessitare di alcuna spiegazione. Il comodo di un abbraccio apriori per non essersi spostati di una virgola dal target sociale e culturale di riferimento è qualcosa di ipnotico.

Cosa resterà di un battito di consapevolezza? Di un momento di breve allegria?

LIBERO

Esco di casa presto al mattino. Libero, sono libero, metto in moto e parto: percorso diverso stavolta. Scendo in studio dall’alto, così ad un certo punto si apre tutto il panorama del golfo. Apro il finestrino, l’aria è bellissima: libero sono libero mi ripeto. Ah… me lo voglio godere questo senso di vento e di cielo. Guardo più in là, verso sud. La costa si perde in un orizzonte sfumato ma io socchiudo gli occhi e lo vedo perfettamente cosa c’è più in là: vedo l’altra città, antica, e il suo porto e poi, più giù le lunghe spiagge che portano sino alle soglie dell’eden. Volendo domani posso tirare dritto e posso arrivarci: libero sono libero. Potrei anche fare tutto il giro di quest’isola, fermarmi dove capita per mangiare qualcosa in assoluto silenzio guardando il mare d’autunno e i suoi colori pastello. Montalbano sarebbe d’accordo. Perchè questa sensazione di leggera follia che un tempo contagiò Battisti non resta sempre con me? Dove se ne va quando mi tradisce con altre spiagge, al...

REVERSO

Dovete leggere giovani blogger, qui o meglio altrove ( anche sull'ormai desueto cartaceo) dovete leggere. Non è detto che sia lì la vostra salvezza, la gangrena montante di cui quelli della mia età sentono il puzzo più di voi per un semplice fatto di anagrafe non è certo che vi risparmierà per il fatto di aver letto. Ma creperete più dignitosamente e non è cosa da poco. Leggendo imparerete cosa siete, come ci siete arrivati.. e cosa vi aspetta; amerete l'eleganza naturale, fisiologica direi, della trasmissione scritta del pensiero perchè non sempre funziona all'inverso, non sempre ad una parola detta corrisponde un retropensiero, anche il web è strapieno di inutili zucche vuote! Dovete leggere se volete amare da esseri umani maschietti dalla virilità incipiente e pulsante e fanciulle su cui posare il desiderio nascosto di essere eterni attraverso le vostre vagine. Dovete leggere, dovreste farlo e INVECE NON LO FATE! Aggiungo che dovreste leggere FUORI dai vostri limiti terr...

MENU A LA CARTE -

Non c'è modo più efficace di chiudere i rapporti con questo ambiente che quello di dire esattamente la propria verità. Senza ossequiare il fascino fortissimo di adagiarsi sul trend massiccio di questi anni di rete. Non è una idea mia, in questo sono stato preceduto da un grande: Martin Luther King! Pensandoci con più calma, perché adesso finalmente il ritmo e le necessità di pubblicazione e relazionali sono mutate, i motivi profondi di miei malesseri e disagi nella mia avventura virtuale appaiono evidenti. Non giustificabili tout court ma certamente comprensibili.  La comprensione non mi salva da una malinconia profonda, difficile da spiegare. Certo questo post dovrebbe essere messo a prefazione di tutto ciò che ho scritto in rete perchè spiega e risponde a molti interrogativi (e fastidi) che anche le persone a me più care mi hanno manifestato in questi anni. Questo testo è in fondo l'ultimo, l'ultima spiaggia: che sia pubblicato qui in mezzo ad altri o altrove, su altri bl...

IDIOTI -

Non scrivo di politica ma la conosco bene, non scrivo di storia perchè ho la sensazione che in rete la conoscano pochissimi e che non interessi a nessuno, meglio raccontare ad libitum le proprie fornicazioni sessuali, domestiche, lavorative (tranquilli signori miei manca poco e di lavorativo resterà quasi niente con buona pace di Mattarella e Conte e compiacimento di altri di cui non conosciamo nemmeno il nome). Idioti! Siamo una banda di idioti governati da una oligarchia di curiosissimi semidei intenti solo a conservare il loro Olimpo. Noi d'altro canto siamo bravissimi nell'aiutarli; i latini dicevano " divide et impera", così passiamo il tempo a litigare tra noi a sbatterci in faccia le nostre mal coltivate ideologie come merluzzi puzzolenti, lo facciamo tutti me compreso, lo fanno anche i guru di destra di sinistra di lato e di sotto.  QUELLI DI SOPRA ci guardano e ridono.

IL 68 IN BIBLIOTECA -

Era il 1968 avevo 16 anni ed ero figlio di emigranti colti del sud, leggevo almeno 5 volte di più dei miei coetanei milanesi e, soprattutto, leggevo in modo diverso. La mia biblioteca era piena di classici italiani, francesi, inglesi, era anche zeppa delle edizioni tradotte di ciò che arrivava da oltre oceano.

LA VECCHIA GENERAZIONE -

Chi ha la mia età ha fatto, sbagliando più o meno, e adesso se dice di poter fare vi prende solo per il culo perchè usa sempre il solito sistema e quello non funziona; non vedi che anche se applicato con un abito diverso produce gli identici guasti? C’è violenza nel mondo: ideologica, culturale, sociale, fisica sessuale, ed è presente alla grande anche in quelli che hanno la tua età. E’ inutile che vi nascondiate dietro “l’irruenza giovanile”, dietro non c’è anagraficamente la tua generazione ma una molto più vecchia. Che vi prende per i fondelli e vi usa.

NUDI -

Adesso sì che ti sento, adesso sì che mi vuoi, adesso le parole cambiano significato e possono mettersi di fianco a guardare il bisogno di assoluto che ferma il tempo. Di notte, mentre ti riaccompagno a casa, mi parli a lungo di te, del lavoro che fai, dell’altro, dei mille motivi che formano la tua musica. Non ricorderò altro Elisabetta ma scriverò di noi sul blog e sarà come se uscissi nudo di casa.

PICCOLI SEGRETI -

Non chiudo, resto qui così con tutti i miei orpelli in bell’ordine, commenti compresi, in una tensione infinita che è il solo segno di una vita diversa perché al fondo di tutto non sono un ladro  ma solo un sognatore. Come tanti.

PAPA'

Mio padre c’è stato in modo imponente, nel bene e nel male era uno di quei vecchi siciliani che ti attraversano da parte a parte con lo sguardo, un uomo che ti imponeva delle scelte anche nel linguaggio e mi ha costretto a combattere per le mie scelte diverse dalle sue… la lontananza che spacciamo per reciproca conoscenza! Ci sono due post che da soli sarebbero esaustivi per il senso della mia vita e della mia scrittura. Uno è questo. Mio padre non lo avrebbe disdegnato perchè è breve e asciutto, avremmo poi litigato come sempre su tutto il resto, su questa sciocca esibizione del privato e sulla blogosfera in generale. Non ho più nessuno con cui litigare così. Ci sono sedie che restano vuote in modo definito e una parte di noi con esse.

CONTATTI -

Il contatto con l’esterno incide sul mio umore, sparpaglia le carte e cambia le prospettive, non stravolge ma mi obbliga a pensare su un piano diverso. Non sempre mi piace quello che scrivete ma certe volte il contatto mi colpisce e resta impresso. 

OPINIONI -

Questo non è un blog d'opinione, che significato ha questo termine?  IO HO UN'OPINIONE, l'ho su molte cose ma non faccio opinione! Non pretendo di farla, me la studio, la vivo e la analizzo. Non la vendo ma la difendo aprioristicamente se essa viene attaccata gratuitamente, l'ideologia di altri non può valere più della mia per partito preso. Avere una opinione, scriverla in rete significa nella gran parte dei casi suicidarsi per contatti e audience; nei blog decenti da un punto di vista letterario l'opinione è UNICA, una dittatura del pensiero che nasce da molto lontano, dalla fine del secondo conflitto mondiale e dalla egemonia ideologica della sinistra che pretese di fondare questo straccio di Repubblica delle banane su una guerra civile. Ma io per fortuna ho superato da tempo l'imbarazzo di dover piacere per forza a qualcuno, di dover cinguettare su testi e concetti falsi e vuoti. Guardatevi attorno...prati immensi pieni di margheritine da cogliere per farne ...

Catch the wind

QUEL CHE VA DETTO -

Queste pagine sono state progettate per vivere in rete in modo autonomo: questo significa fuori dalle intemperanze di chi legge ma anche di chi le ha progettate. Troppe volte ho pensato di cancellarle, altrettante ho eliminato intere serie di articoli mai più recuperabili; i vostri commenti spesso hanno fatto l'identica ingloriosa fine. Non sono un soggetto da blog, non mi identifico nelle maggioranza delle vostre scelte intellettuali e sociali. Non ne sono capace. Però so con certezza che a queste condizioni, senza quello che voi chiamate "confronto" ma che io chiamo in altro modo, un luogo simile finisce come blog e diventa un'altra cosa. Trovategli voi un nome.

MIMI’ -

Sono addivenuto alla conclusione che solo l’intuito, il flash immediato, il volo su tutto e tutti senza dimenticare il paesaggio che stai sorvolando, può aiutare chi mi incontra a comunicare sul serio con me. Sono così stanco, mi rifugio sempre più in fondo. Non scrivo più Mimì, è così difficile trovare un varco, interlocutori, sensi, ragioni, raccontarsi senza ferire in modo pregiudizievole. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia madre lo aveva capito, a lei riusciva facile seguire il filo che si dipanava dai miei occhi di bambino alla grande libreria di casa. Ho avuto questa sensazione con...

Avanzare a tentoni nella scienza del cuore

SUL CONFINE

Girarsi e chiedere. Credere all'illusione di capire e capirsi. Scrivere perché la mia comprensione precede la tua e riempie la notte del bisogno di noi. Le mille ragioni dell'avventura si fondono nell'unica seduzione del pioniere che comprende il confine attraversato  solo dopo esserne stato sconfitto.

UN'ECO -

L’altra sera ho pensato, guardando la luna affacciata sul mare, che l’amore per me era ed è sempre stato l’eco della mia solitudine dinanzi alle cose che amo. Il desiderio perennemente insoddisfatto di condividere la poesia della vita in tutte le sue manifestazioni con un’altra da me. Pensai che il blog sarebbe stato utile a questo: la testa fuori e le mani alzate per continuare a rincorrere i sogni, per non sfogliare le pagine da solo.

ACCETTARSI

Pensandoci con più calma, perché adesso finalmente il ritmo e le necessità di pubblicazione e relazionali sono mutate, i motivi profondi di miei malesseri e disagi nella mia avventura virtuale appaiono evidenti. Non giustificabili tout court ma certamente comprensibili. La comprensione non mi salva da una malinconia profonda, difficile da spiegare. Certo questo post dovrebbe essere messo a prefazione di tutto ciò che ho scritto in rete perchè spiega e risponde a molti interrogativi (e fastidi) che anche le persone a me più care mi hanno manifestato in questi anni. Questo testo è in fondo l'ultimo, l'ultima spiaggia: che sia pubblicato qui in mezzo ad altri o altrove, su altri blog, all'inizio o alla fine di un percorso virtuale, non conta. E' l'ultimo perchè bisogna accettare il proprio vissuto intellettuale e analizzarlo con serena lucidità.

INDIVISIBILE E SOLITARIO -

Un giorno ti dirò come e quando mi accorsi del progetto infondato e dell’altra verità, più profonda, di quando mi accorsi che la condivisione non appartiene all’amore e quanto esso sia intimamente, visceralmente nostro. Indivisibile da noi stessi, solitario.

UNA FUGA -

Non tutte le faccende hanno appigli che consentono almeno una parvenza di comprensione; questo libro è una fuga, ben vestita (credo) e organizzata con la logica di un maturo signore ricco d’esperienza e solitudine; le righe scritte o riscritte sono il riflesso di un concetto esistenziale che non prevede l’età ma la surclassa, ci gioca e pensa scioccamente di averla fatta fessa. Però dentro la mia vita “mentale” il concetto di errore è diverso e ha ragione chi dice che spesso amiamo le cose che apparentemente disdegniamo secondo la logica corrente; forse è solo il tentativo di nasconderle o proteggerle dai poliziotti dell’altra vita, quella in cui siamo debitori di qualcosa a qualcuno.

LA COMPONENTE SOCIALE DEI SOCIAL -

Non avevo messo nel giusto conto questo aspetto del problema, non avevo riflettuto sul serio sulla componente “sociale” e di condivisione che gli umani usano fra loro; poco alla volta mi sono reso conto che limavo, smussavo, persino non dicevo in certi casi, quando io ero da tutt’altra parte e di tutt’altra idea. Tanto disponibile ad ascoltare e così poco fermo nel farmi ascoltare.

Tracce

Sono alla ricerca di testimonianze, tracce concrete da opporre alla malinconia delle ombre.

NON TORNERAI -

Potrebbe sembrare un ritorno, ma non tornerai. So che non sarà così. Siamo altrove, qui solo le orme fuggevoli di un pensiero, di un'idea. Non tornerai ma sarebbe stato bello il contrario, distruttivo forse ma luminosamente bello.

IN CERTE SERE -

Ho conservato i sogni. Tutti!  Una parte traspaiono qui, altri sono nascosti per bene dalla furia cieca e mediocre di questi ultimi anni. Mi sembra in sere come questa di aver dato tutto ciò di cui ero capace...davvero, di non aver altro da scrivere più di quello che ho sciolto su questa tastiera; sarà per questo che mi diletto a ornare, ricostruire gli altri blog, un gesto contro l'accidia del tempo.

Interrotti

Questi testi li ho interrotti io. E’ accaduto anche mentre li scrivevo (raramente) ma soprattutto in seguito quando li ho ripresi, riveduti e corretti. Non comprendono solo un frazionamento diciamo concettuale, il tentativo di estrarre da un argomento complesso il “cuore” del mio pensiero, ciò che dovrebbe restare nella testa di chi legge. I discorsi comprendono anche una miriade di interlocuzioni avvenute al tempo della mia permanenza in rete (non ho mai commentato tanto per farlo ma con un’attenzione precisa al modo e alla lingua); riuniscono parti di lettere private scambiate in questi anni con vari interlocutori e infine vi si trovano anche brevi pensieri conclusi in se stessi trasposti sulla pagina esattamente come mi erano entrati in mente. Capisco che l’aspetto finale può risultare disorientante ma non c’era alcun modo di fare altrimenti, io ho sempre considerata scrittura mia qualsiasi cosa sia uscita dalla mia penna, quindi anche questo strano mosaico deposto adesso sulla pagi...

L'INIZIO E LA FINE, ACQUA PASSATA

È trascorso molto tempo, anni cioè secoli in termini di web,  adesso questo mio primissimo blog è completato e visibile in rete sulla piattaforma blogger. È trascorso veramente troppo tempo ed io sono sfinito; non ha nemmeno senso scriverlo, è solo una scusa. Avevo chiesto ad alcuni blogger di prendere il testimone: ho in archivio una marea di testi, datati certo ma li ritengo più che dignitosi. Poi negli anni li ho frammentati, ri assemblati, in certi casi trasformati completamente…nel medesimo arco di tempo sono accadute molte altre cose e il mio rapporto con voi e il blog è cambiato in peggio. Alcuni di voi si lamentano a ragione della scomparsa di molti commenti posti in calce ai post negli anni passati, questo è il risultato del mio brutto carattere esacerbato da certi comportamenti sociali che mi si potevano evitare. Acqua passata?  ACQUA PASSATA! Ma resta il fatto che adesso io sono esaurito e confuso perchè di tutti questi anni e di tutta questa scrittura non so più ...

CONTINUERO' -

Continuerò a scrivere, non faccio nessuna fatica: incredibilmente sono tornato ai miei anni giovanili, quelli del flusso inarrestabile e sfrontato, continuerò a scrivere anche riscrivendo, continuerò a scrivere rileggendo poichè la lettura è scrittura, continuerò a fare ciò che voglio come voglio e quando voglio.

SOLTANTO IO -

Tuttavia sono qui, tuttavia prenderò le misure e lascerò anche qui la mia orma. Gli altri, i contatti, i lettori o il sale che fa di un blog qualcosa di vivo o una crisalide mummificata, li lascio al destino e all’evoluzione fisiologica dei miei e dei vostri istinti. Qui io non devo nè piacere nè dispiacere, qui ci sono soltanto io, Enzo. E testimonio me stesso nella consuetudine mediocre e brutale dei miei giorni, uno dopo l’altro.

LA PRIMA VIRGOLA

Se tornassi a scrivere prenderei la prima virgola per appenderla al tuo orecchio che mi regali di nuovo il volto e il cuore. Se tornassi a scrivere non avrei più niente tra le mani se non il ricordo di una intesa da regalare al mio tempo nuovo. Se tornassi a scrivere lascerei finalmente libero il sogno di ciò che mai sono stato e tu lo leggeresti altrove e in un altro mondo.

MINIMUM

Quando alla fine del febbraio 2020 è scoppiata in modo inequivocabile la pandemia da Covid 19 io praticamente ho smesso di lavorare, però ho pensato molto più di prima e in modo poco rassicurante. Avevo questi fogli elettronici tra le mani e una miriade di blog a disposizione. Ho scelto questo per depositarvi dentro più di 600 post ricavati da decenni di scrittura personale in rete e non. Questo è MINIMUM e spero resti a lungo nell'universo virtuale che io ci sia o meno. A me è piaciuto ma se non risolvo il problema della comunicazione all'esterno il blog morirà di inedia così. Non esiste altro sistema che venire a questuare alle vostre porte per dirvi - io esisto!- Non è un sistema che mi piace ma non ho alternative. Del resto ho smesso di commentarvi da molto tempo ma continuo a leggervi...potreste fare altrettanto anche voi. I testi hanno date del tutto inventate e alcuni risalgono a decenni fa. C'è la moderazione. Non c'è un blogroll. I pochissimi comment...