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CONFESSIONE -


Perché dovrei mentire? Son stato così fin da bambino, probabilmente mi ha sempre affascinato il "femminino" più di una donna in particolare. Ci sono stati 2 soli amori veri, profondi e vissuti nella mia vita; nessuno risolto o finito, entrambi distruttivi per il corpo e per la mente, per la seconda specialmente. La mia educazione sentimentale prevede un coito e un orgasmo continuo come unico rimedio ad una morte inutile e banale. Voi mi piacete e sento dentro di me il ricordo dell'utero che mi condotto su questa terra, per questo lo rispetto e lo inseguo da sempre, a modo mio ovviamente e, adesso, in modo più chiaramente mentale. Ciò non vuol dire che nego il corpo, significa solamente che dalle mie membra pretendo quanto dalla mia testa, cioè troppo. Mi turba vedere come il sorridere, l'entrare in contatto sul serio e psicologicamente in modo virile con l'altra metà del cielo, produca tanto scalpore. Io non potrei vivere senza l'idea di un'altra prospettiva nell'aria che respiro e questo mi eccita organicamente e mentalmente. Credo che la mia capacità seduttiva sia proporzionale alla mia misoginia e al senso di libertà che lascio intravedere: non ho mai incontrato una donna che mi abbia amato dentro, per amore e basta, per libertà, solidarietà e piacere di regalarmi, oltre ai suoi umori, anche la sua sensibilità. Scusate la crudezza ma questa miseria affettiva non potrà mai venire colmata da nessun esercizio fisico e mi ha distrutto condannandomi ad essere un viandante senza domicilio fisso nel cuore di nessuna; dovrei odiarvi per aver ucciso dentro di me la luce di una speranza in un rapporto condiviso alla pari, per aver mutato le differenze tra noi in handicap insormontabili. Ma c'è un eco lontana e dolcissima che ancora mi raggiunge e mi fa considerare la vostra aridità, il vostro utilitarismo, la vostra arroganza fisica come superiore intelligenza, amorosa concretezza, sensuale richiamo. Forse voi intuite tutto questo ma, arrivate sulla soglia dell'ultimo gesto invece di spogliarvi del tutto cominciate a rivestirvi; di cosa avete paura? Di un pene senz'altro no, della testa pensante di un uomo alla pari forse sì.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!