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PERCEZIONE E CORSA -

Ho bisogno di musica e immagini e li prendo a piene mani, scrivere non mi basta, il flusso di energia che attraversa il mio cervello è troppo grande e impetuoso: a diciottanni avrei detto che è un impulso rock oggi ti dico la stessa cosa. Un attacco di chitarra, la batteria e il basso appresso, i pori della percezione che si dilatano a dismisura, cosa pensavate fosse la rivoluzione alla fine dei ’60 ? Percezione e corsa questo era, nessuno si pose allora il problema del dopo, non importava a nessuno fermare la corsa e fu giusto così; la musica suona ancora ed è per tutti, non ha più un’identità politica che allora era la sua matrice apparente, se è ancora vivo quell’accordo in fa significa che sotto c’era altra vita che se ne fregava del nostro bisogno di misurare e chiudere… Sono stati una Fender, un basso e una batteria a governarci. Tutti. Uscito da una sala concerto un pomeriggio incontrai per caso il ROCK, dietro l’angolo di una sonata di Schuman si era appollaiata la chitarra di Jimmy Page: impossibile spiegare la magia del pifferaio magico, lui da allora non ha mai smesso di stravolgermi, ha cullato i miei sogni vitali in quegli anni, dorme apparentemente sopito in questi lenti e finali. Se scrivo oggi è perchè si è risvegliato, l’ennesimo colpo di coda, la voglia di correre non muore mai.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!