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Ero giallo. Un giallo smaltato e solare, luminoso. E lontanissimo. Scriverlo qui, dirlo adesso non serve a niente, non muterà la luce attorno. Molti penseranno a un imbroglio, a una bugia troppo grossa e quindi facilmente smerciabile. Ma io ero giallo: non mi sbaglio. So esattamente in quale stagione avevo quel colore, ho conservato un piccolo frammento luminoso di quell’uomo che hanno depredato fino all’esaurimento. Lo conservo e sta nascosto in un luogo invisibile a tutti. Mostrarlo significa annientarlo e finire prima, molto prima. Che in qualche briciola di scrittura affiori un guizzo di colore diverso non permetterà a nessuno di cambiare opinione, sono grigio e tale resto. Sognavo ad occhi aperti, volevo convincermi delle cose, ne aspettavo di nuove, attendevo lei, avevo un gran numero di cose da dirle, cose che non avrei mai potuto tenere tutte per me. Mi veniva facile scriverle, il giallo era il colore guida, non escludeva gli altri ma era dominante, aveva una forza oltre la sintassi e la grammatica, era la mia anima e avrebbe voluto essere la mia vita per intero. Mi arresto così sull’orlo di questo condizionale: ha un colore grigio sfumato,. Non deluderà gli altri.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!