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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024
Ho smesso di scrivere in rete, tutti i blog aperti e visibili hanno un filtro strettissimo oppure sono "dedicati" a pochissime persone: non è questo il modo di fare blog, lo so, lo sai. Quando accade di buttar giù qualcosa di nuovo è sempre a a causa di un evento eccezionale, di un interlocutore particolare.. in quel caso invece di scrivere un post personale mio scrivo un commento o una risposta. Tutto resta per fortuna confinato in un grande riserbo senza strilli, polemiche sciocche, sottintesi pruriginosi e minchiate di questo tipo. Tutto somiglia di più ad un libro e al cartaceo da cui naturalmente sono nato. I linguaggi corporei sono diversi vivaddio, i flussi ormonali anche, le dinamiche mentali a volte viaggiano a distanze stellari, tuttavia l'universo ci comprende tutti, la distanza in questa logica non conta e se non ci fosse non ci sarebbe vita. Dobbiamo considerarlo sempre e per sempre: è una sfida, una guerra, una ricerca inutile, una battaglia persa? E' un...
Di cosa possiamo aver memoria? In genere, se non colpiti da demenza senile, di ciò che abbiamo vissuto in prima persona. Naturalmente non può bastare ma per millenni e in alcune popolazioni del pianeta è bastato e continua a bastare. Se non abbiamo esperienza diretta e personale l’unica via che possiamo percorrere per capire il mondo in cui viviamo è lo studio della Storia attraverso le scritture e le testimonianze altrui perchè se non si scrive di un fatto c’è il fondato rischio che il fatto semplicemente non esista.
In un reparto ospedaliero è difficile non pensare alla fine che si avvicina; certo esistono i cellulari, nostri maledetti compagni dei giorni, sono loro a tenerti in contatto col mondo nonostante tutto. Nonostante i ricordi, le sconfitte...le speranze che possa essere diversa ogni cosa. Da qui non è possibile costruire granchè del mondo virtuale, quello reale è fin troppo presente. Da qui, da questi giorni l'unica cosa che sono riuscito a programmare sono i prossimi articoli per il prossimo anno: brevi, secchi, personalissimi. scritti dal profondo e come tali probabilmente poco comprensibili. Erano pronti per un futuro sintatticamente più ampio ma sono rimasti così ( per ora) affilati come i bisturi che hanno inciso la mia vita. Ciao Surfinia
Trovare qualcosa per riempire il vuoto che riapriva scenari così lontani da non considerarli più personali, ecco cosa doveva fare assolutamente. Il vuoto si allargava e lui lo guardava immobile. Scrivere! Scrivere era la terapia giusta: lo aveva pensato quasi per sbaglio, non ci credeva fino in fondo. Scriveva da sempre senza pensarci, come un gesto fisiologico, solo un aspetto dell'omeostasi più vasta che governava la sua vita. E’ proprio uscendo da questa mia dimensione di blogger che avverto la caduta. Dentro queste stanze familiari che conosco a menadito, dentro questo riflesso immutabile e senza età non vivo conflitti dannosi o insormontabili. Da fuori la percezione dell'inutilità del tutto combatte ogni giorno con la necessità e la bellezza dell'esistenza e ogni tanto si esce sconfitti. Scriverlo è esorcizzare il pericolo e la morte. Ho sempre scritto, fin da bambino ai tempi delle elementari, quelle del grembiule nero e il fiocco azzurro; scrivevo per istinto natural...
Accese il computer e guardò lo schermo luminescente per un attimo lunghissimo. Scrivere, provare a scuotere la patina di sottile e persistente condiscendenza all'impossibilità di comunicare al mondo che nonostante tutto egli esisteva.

SERA DEL 25 DICEMBRE

E’ una variabile personale il tempo, il mio tempo diverso dal tuo; in verità non è nemmeno mio, con me scherza, ogni tanto discute…poi mi volta le spalle e se ne va per la sua strada. Così anche questo Natale, l’ennesimo, giunto puntuale per sé ma non per le mie aspettative. Ho dovuto lavorarci sopra nelle ultime ore, mi sono guardato intorno e ho visto il mio identico smarrimento, mascherato meglio però. La luce di cui parlarono i profeti galleggia nel cielo solo per chi sa e vuole vederla, per tantissimi altri è una fiction ben orchestrata. Ho trascorso alcuni Natale al buio ma ho letto a lungo che la Luce esiste essa è, siamo noi a colorarla e a chiamarla coi nomi più svariati: per chi ha fede essa è il soprannaturale che incrocia il cammino dell’uomo, per chi guarda solo alla realtà concreta è un obiettivo di riflessione ed umana solidarietà. Per me, bambino, fu neve e meraviglia, concerti di Natale e mia nonna col naso freddo in Piazza Duomo a Milano. Poi, negli anni, velocement...
“Se vogliamo che tutto rimanga com’e’, bisogna che tutto cambi!”.  Era scritto così e son trascorsi 50 anni ma la mia città sembra senza memoria: le strade, i palazzi e la vita che vi scorre dentro, tutto apparentemente slegato da un passato ogni giorno più lontano. Misconosciuto. Palermo vuole dimenticare, brucia le sue stagioni e lascia che i frammenti della sua storia millenaria restino sparsi in giro tra i vicoli, le piazze, il mare il cielo e le chiese: li raccolga chi vuole e ne faccia ricordo se vuole, storia se può, ma non per gli abitanti. Essi non sanno o fanno perfettamente finta di non sapere, trascendono e corrono via come chi troppo ha avuto e naturalmente tutto spreca. Sono arrivato qui nel pomeriggio silenzioso di questa giornata di festa con la testa e gli occhi pieni di immagini di uno stato, una repubblica cui vorrei essere più affezionato ma non sono sicuro di riuscire a rappresentare il distacco, il vuoto in cui risuonano i miei passi in questa piazza Croce dei...
Quando accade di buttar giù qualcosa di nuovo è sempre a a causa di un evento eccezionale, di un interlocutore particolare.. in quel caso invece di scrivere un post personale mio scrivo un commento o una risposta. Tutto resta per fortuna confinato in un grande riserbo senza strilli, polemiche sciocche, sottintesi pruriginosi e minchiate di questo tipo. Tutto somiglia di più ad un libro e al cartaceo da cui naturalmente sono nato. Però in certe mattine silenziose e assenti come questa, quando apro la mia pagina mi sento pulito; non devo dire a nessuno da dove vengo e dove mi dirigo. Quello che ho scritto mi sta davanti ed io lo guardo con grande serenità. Svaniscono le discussioni, le incomprensioni, gli asti, resto io solo e pulito, senza alcuna altra specificazione. Enzo, così com'è. Non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgret...
L’isola all’inizio delimita, ti costringe a guardarti dentro come se tu non potessi sfuggire al tuo personale destino. Ma c’è il mare tutt’attorno e la sua vastità è un perenne invito a ulteriori scoperte, è uno stimolo potente a attraversare l’incognito per incontrare altri mondi e altre idee. Gli isolani però non di dimenticano mai le proprie radici, cercano il mondo perché ne hanno uno intimo dentro da regalare agli altri; è una malinconia difficile da spiegare, un bisogno di tornare, di rivedere la propria riva, quella che conosci nel profondo, quella cui infine appartieni. Siamo orgogliosi del nostro modo ma curiosi di quello altrui e poi c’è, come sempre, una grande componente culturale. Una alla volta spuntano tutte le stelle e il faro si accende e, se ti metti a cavallo della luce passi il mare e arrivi in Africa. Io che campo all’acqua e al vento ci credo che un jornu giudica all’avutri e l’ultimo giudica a tutti, perché semo tutti ‘nsunnati, campiamo con la testa nell’aria e ...
Spesso la rivelazione dell’acqua che mi scorre dentro dà spazio ad interrogativi angosciosi; e tuttavia scrivere mi riesce naturale…quasi come lo stare solo sulla cattedra durante i temi d’italiano ai tempi della scuola: - Lei si metta qui che tanto lo sappiamo bene che ha una penna prolifica e generosa - diceva così ogni volta la prof. Negri con la sua faccia di culo cartonato e grinzoso. -Le do nove, d’altronde non si è mai visto un voto più alto in questo liceo…ammesso sia tutta farina del suo sacco- Di ogni dono o capacità imparai allora a considerare anche le controindicazioni: comunicare bene, meglio di altri e essere condannato a una solitudine quasi perfetta. Mi domando se anche i miei amici , e compagni di allora, dopo, nel divenire della loro vita, siano mai stati soli su una cattedra a guardare gli altri sguazzare felici nella loro normalità. E’ questo il motivo che sempre più spesso dissangua la mia volontà di esserci: cosa faccio, cosa chiarisco, cosa cambio o miglioro?...
I luoghi mi lasciano ed io cerco di precederli, regalo una lunghissima carezza sul selciato di queste strade. Non ho nessuno a cui raccontare lo strazio silenzioso di questi distacchi. Vedo allontanarsi anche i viaggiatori perché le persone prima o poi svaniscono ed io scrivo appunti di viaggio per non dimenticare, io come molti altri qua dentro o altrove, miniature di anime che sorgono al mattino fuori da una stanza, da una vita, da un desiderio quando il viaggio è appena iniziato e la mia città solleva lento il suo sipario. Siamo soli, incerti guardiamo nei fondi del caffè frammenti di discorsi interrotti ma il conto non torna mai…Anche adesso mentre annoto l’ennesima sconfitta mentre percorro il lungomare e il primo sole sfiora palazzo Lampedusa e la luce mi colora le gambe. Svolto verso la città, cammino lungo la sua storia e sono trasparente, invisibile a coloro che adesso ci abitano; nessuno di essi conosce la mia storia, nessuno ha sentito il giardino dietro il grande cancello, ...

UN RITO -

Non c’è alcun senso visibile a questo battere sui tasti, è solo un bisogno in cui io o te che leggi aggiungiamo la storia che vogliamo o che ci siamo trovata fra le mani; ti avrei detto di più qualche anno fa, ti avrei raccontato bugie coloratissime e godibili, ti avrei significato la gioia e l’allegria posticce di raccontarsi in rete. Certe volte quello che hai dentro è troppo ingombrante e tracima dal tessuto della tua riservatezza anche contro la tua volontà. Altre volte invece la scrittura è un rito operato contro la solitudine del tempo, in altre occasioni ancora si scrive perchè si è convinti di non aver detto abbastanza e abbastanza chiaramente.

Titanic

Rose, il Titanic è affondato ma l’amore è rimasto per sempre.  I sentimenti possiedono apnee lunghissime. Non pensavo di essere cosi tranchant nelle mie opinioni…forse sì in alcuni casi ma dipende dall’indole e dalle esperienze di vita non credi?

IL TEMPO NUOVO -

Siamo finiti tutti e facciamo finta di niente: alcuni di noi continuano a rassettare il proprio universo, io tra loro, a cullare con gli occhi il segno del proprio peso sull’esistenza. Ma è tempo perso perchè ci aspetta il tempo nuovo, le nuove stagioni della nostra maturità assoluta che prenderà il posto di questa finta giovinezza disordinata e ci inchioderà al sapore perfetto di quello che siamo stati.

In volo

Volavo perchè ero un uccello, nessuno me lo aveva spiegato: osservare il mondo da sopra era l'unica prospettiva che conoscevo. Ricordo benissimo l'infanzia del mio apprendistato da essere umano, una esistenza in orizzontale sempre tesa ad evitare gli ostacoli che mi correvano incontro. Mi stancai presto e tornai agli spazi aperti del cielo lasciando in gramaglie i miei istruttori convinti di vedermi schiantato al suolo entro breve tempo. Adesso volo perchè ho imparato e perchè voglio, ci sono molti fucili puntati là in basso, tacciono per ora ma presto faranno sentire la propria voce. Non protesto, non recrimino niente, non cerco spiegazioni salvifiche. Ogni mattina scrollo le ali, prendo la rincorsa e vado via caracollando. Prima ero solo un uccello adesso sono un essere umano che sta reimparando a volare. A qualunque costo

taccuino

E' difficile per me spiegare a parole la sensazione che mi accompagna da tantissimi anni, E' vero soffro della solitudine ma è altrettanto vero che fin dall'adolescenza c'è una parte della mia vita che io non posso che viver da solo. Intellettualmente nella sfera di certe emozioni e di certe riflessioni IO SONO SEMPRE STATO SOLO, ogni volta che ho tentato di uscire dal guscio mi sono sentito a disagio come se fossi forzato in una veste che non mi apparteneva. Ad un certo punto della mia vita ho capito che era inutile a produrre tentativi di condivisione, erano sterili e per certi versi controproducenti: ho aperto i blog per provare ad essere diverso e vero, per svelarmi senza finzioni. Non funziona!  O almeno funziona solo in parte, poi arrivano come sempre gli equivoci, le risse, le incomprensioni e nel frattempo si perde il tempo prezioso dell'intuizione concettuale, quella che ti fulmina in mezzo secondo e che non riuscirai a comunicare mai a nessuno se non segue...
L’antisionismo che sembrava defunto dopo la caduta del terzo reich e che rinasce più corposo e violento in questi anni, dà ragione allo stato ebraico e accusa tutti noi che cerchiamo disperatamente di restare fuori dalla battaglia. Il mio cupo pessimismo nasce dalla realtà dei fatti e dal timore incombente di un antico detto, crudo e sanguinoso. Muoia Sansone con tutti i Filistei e siamo tutti carne da macello, tutti schierati da qualche parte tranne che da quella dell’umanità che su questo pianeta non riesce a vivere se non sparandosi addosso. Puoi discutere e cercare un accordo o un compromesso con interlocutori di linguaggio simile; non puoi ipotizzare il sogno “due popoli due stati” se hai di fronte chi ha un solo desiderio, cancellarti dalla carta geografica! A cosa e a chi serve anche in Europa nasconderselo? A cosa serve dimenticare che dalla violenza nasce solo altra violenza? Israele difende la sua esistenza attaccando e reagendo violentemente da decenni agli attacchi che gli ...

taccuino ritrovato

Io non odio il mio paese ma non so dire se lo amo, non lo so più. Però quando sento affermazioni in cui si afferma di non provare nessun orgoglio per il proprio paese provo un dispiacere profondo. Evidentemente, anche se non lo amo, in questo paese ci deve essere qualcos'altro. Poi dovremmo una volta per tutte chiarire cosa diavolo significa il termine QUESTO PAESE; quale paese? Tutto intero? Il sud ne fa parte? E' paese per gli altri abitanti del paese o solo una palla al piede?  Napoli era una capitale, in questo paese è soltanto l'emblema del disfacimento e della spazzatura (come la Sicilia del resto). Andiamo avanti: c'è una bellezza del nord, delle ville venete del Palladio e una bellezza di serie b della reggia di Caserta o del duomo di Monreale? C'è una bellezza italiana qualcosa di cui, contrariamente alla affermazione iniziale, possiamo andare orgogliosi? Oppure l'enorme deficit sociale ed economico ci permette di dire che una cosa è l'arte e un...

Il post più inutile del mondo

Il blog è la mia libertà espressiva in rete: ho sfruttato questa occasione offertami dalla tecnologia così come avete fatto voi. Esistono un’infinità di modi per gestire ” l’occasione”, moderazione, segnalazioni, avvertenze…anonimati: ognuna di esse rappresenta una SCELTA e avrà alcune conseguenze, io lo so bene e lo stesso vale per voi.  Non sono un blogger facile, più digeribile comunque di quanto non lo sia come persona reale credetemi, ma questo non esclude la possibilità di restare, finchè ne ho voglia, sul web. Esiste una specie di GALATEO DA RETE che ognuno di noi adatta a se stesso come più gli aggrada: io, certamente sbagliando, dò per scontate alcune cose che non lo sono, quindi adesso le dichiaro apertamente.  – Non ho mai avuto timori riverenziali verso chicchessia, ne dal punto di vista culturale ne da quello grammaticale e sintattico.  – Quando una cosa mi piace lo dico apertamente e lo scrivo in modo ancor più chiaro  – Questo blog è CASA MIA, decido i...

taccuino ritrovato 7

La mia generazione per lungo tempo se l’è dimenticato, ha volto lo sguardo altrove disperatamente: la mia generazione nuotava nell’eroina e aveva una bravura particolare nel farsi male. Le punte di diamante della cultura giovanile e della musica che cambiarono il mondo e il nostro modo di percepirlo, sono state spazzate via dalle droghe e da eccessi d’ogni tipo . Qualcuno dice che le generazioni precedenti sono state decimate da altri sistemi, più stupidi, più pericolosi…e meno divertenti: guerre e ideologie del cazzo. La mia età cresce a dismisura e senza ritegno. Lo fa anche contro quel minimo di decenza che il mio aspetto generale vorrebbe far credere: sto per finire e la conclusione è dietro l’angolo beffarda. Sono io che mi fingo e discuto in modo apparentemente tranquillo del mio trascorrere: dico non ho finito. E' una bugia.  Voglio chiudere il cammino qui nella mia isola e davanti al mare: mi pare bellissimo. Prima chiuderò questo blog ma solo quando le parole saranno esaur...

taccuino ritrovato 5

Aprirsi, tornare a scrivere e a relazionarsi in modo lineare e normale: è una questione cui ho pensato più di quanto tu possa immaginare. Non mi sono mai posto il problema del riscontro, non nel senso comune che si dà al termine: non scrivo per piacere a qualcuno in particolare, quando scrivo sono in colloquio con me stesso principalmente, il potenziale lettore non va blandito, non devo adeguarmi alla possibile piacevolezza che in lui posso suscitare, ho il dovere di essere compreso chiaramente, ho la necessità che la mia scrittura dia il meglio di sé, il massimo di ciò che ho per sintassi, fluidità e concetti.  Oltre a questo non vado, non ne sono capace, da ciò ne conseguono i problemi che mi hanno assillato in rete in questi anni. Dovremmo chiarire bene cosa significa riscontro…qualcuno tempo fa affermò che io non sono per tutti e se non è un confine questo! Un limite certamente ma è nato con me, appartiene alla mia indole e, credimi, non potrei scrivere in altro modo. Sono nat...
Io guardo il cielo sopra di me e voglio aspettare che questa sera smaltata e sensuale si spenga e mi lasci il tempo di capire e giudicare. La mia vita dorme nell’altra stanza, qui si sente solo il ronzio del ventilatore di raffreddamento del Pc. Silenzio, che meraviglia, così sembra tutto lontano. Anche la rabbia politica e quella esistenziale. E’ il senso della vita che mi sfugge o forse non la so raccontare? Domani mi impegnerò, domani quando questo silenzio imbarazzante sarà terminato. Sono i desideri che salvano, la spinta a passare oltre, la crudeltà del non ricordare; ma vedi bbedda questa è una storia d’amore, ne ha tutte le caratteristiche e, come tale, vive in quella perenne sospensione di futuro e di giudizio che le è propria. Ho pensato molte volte in questi anni a possibili varianti, alle decine di “slidingdoors” che potevano aprirsi se… Infine sai cosa resta Giulia? Restiamo noi. L’infinita bellezza che si insinua almeno una volta dentro la vita di ognuno di noi: hai ragio...
Tutte le strade che prevedano unioni tra persone dello stesso sesso, la diffusione di tali pratiche ponendole sullo stesso piano di quelle eterosessuali, l’annullamento del concetto di identità paterna e materna, le gravidanze surrogate, la compravendita di seme e di ovuli le ritengo nella migliore delle ipotesi aberranti. Chi per sua indole è attratto dal suo medesimo sesso non va giudicato, annientato o criminalizzato; gli si devono dare garanzie di vita civile ed economica corrette. Non gli si deve negare una vita di coppia e di relazione, non gli si può proibire di ereditare o lasciare eredità, di poter godere di aiuti pensionistici dal compagno/a, non è giusto insomma metterlo all'indice e pensare di poter penetrare nel suo immaginario erotico. Ma non lo si può considerare adeguato a costruire famiglia, a educare figli in un contesto omosessuale quotidiano. Non si può con superficialità considerare normale o addirittura dovuta una gravidanza surrogata, l'uso del corpo femm...
Affermare che nel mio blog è presente la gran parte del mio mondo non è una battuta: chi mi legge mi legge dentro; è un rischio ( non calcolato) ma è così. La scomparsa dell'autore non implica quella del suo mondo intellettuale ma oggi al netto di qualsiasi discussione finalmente io sono fuori discussione. Non ci sono riuscito con pervicace volontà, figuriamoci se ne ero capace, è accaduto in modo fisiologico: così un momento prima di decidere una chiusura programmata mi è arrivata dalla vita una comunicazione di “fine corsa”. Francamente credo che il cammino sia segnato e in fondo non mi dispiace, scrivo e mi incazzo mille volte al giorno, ho un nodo qui dentro che si scioglie solo così compulsivamente per un breve istante davanti alla fila ordinata di questi segni neri su fondo bianco. Io sono stanco di discorsi memorabili, di contorsioni storiche per adeguare il proposito enunciato alla sua mancata attuazione. Sono stanco di questo paese e di molti suoi orpelli (anche la blogos...
Si nasce aperti ma si può morire chiusi, molti preferiscono darsi un’apparenza di apertura posticcia che incredibilmente funziona in società, nel web ancora meglio perché si canta la stessa canzone di felicità tutti assieme, tutti meravigliosamente ipnotizzati e falsi. Io non ho niente da insegnare a nessuno, sono un solitario senza speranza che ha avuto la felicità fra le mani per un breve istante molto tempo fa e non lo ha mai dimenticato per sopravvivere anche alla mediocrità di se stesso. Il mio scrivere fa parte di tale modo di vivere ma il prezzo pagato, in tutti i sensi, è altissimo.
Non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgretolarmi a 20 anni! Uno sciocco dalla sintassi esemplare! Un nullafacente dalla cultura esplosiva e dalla capacità fortissima di non tenere niente di solido tra le mani.
Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia madre lo aveva capito, a lei riusciva facile seguire il filo che si dipanava dai miei occhi di bambino alla grande libreria di casa.
Quando arrivò il primo Natale siciliano con i suoi diciotto gradi a mezzogiorno e il sole caldo sul mare azzurro di Mondello, pensai ad uno scherzo bizzarro del calendario e cominciai a capire che c’erano ancora moltissime cose da regolare sul nuovo fuso orario della mia vita. Pensai solo a questo e non potevo immaginare il cataclisma in agguato in una luminosa mattina d’Aprile in una strada di un piccolo paese bianco alle porte di Trapani.
Scrivo da sempre, mi viene facile e naturale fin dai tempi delle elementari e poi via via negli anni della giovinezza e della maturità; ho usato sempre la scrittura nei contatti che stimavo importanti della mia vita. Scrivo per non dimenticare e non farmi dimenticare, scrivo per capire ( innanzitutto me stesso), se capisco comunico altrimenti mi chiudo. Ma non c’è solo questo: scrivo perchè mi piace e MI PIACCIO! Non serve mascherare il lato edonistico e narcisistico della mia presenza qui: non mi fa ombra confessarlo.
Se in questi anni a seguito dei miei post ci fosse stato un vero interloquio, commenti che mi avessero dato l’opportunità di sviluppare un discorso più ampio centrato sullo scritto allora sarei rimasto, avrei avuto uno stimolo in più. Ma così il discorso è da ritenersi chiuso.
Che io ci sia, risponda, non mi fa più vivo, mi fa solo più social: esisto ancora seppure in modo diverso e quando non ci sarò più se la scrittura è ancora fruibile qualcosa di me sarà restato. Con o senza interloquio la mia esistenza avrà un senso nonostante tutto. Io ci credo fermamente, è il motivo per cui al tramonto della mia vita sto lasciando visibili tutti i miei testi su TUTTI i miei blog: questa risposta vale per chiunque passi da qui e legga.
La religione islamica è nata 622 anni dopo la nascita del Cristo, circa 3 secoli dopo che il cristianesimo era diventato la religione ufficiale del più vasto impero del mondo allora conosciuto, l’impero romano. Non ci vuole molto per capire che l’islam presenta caratteristiche teologiche prese a prestito dalle due altre grandi religioni monoteiste, cristianesimo e ebraismo. Ma la religione ebraica è molto più antica delle altre due: il sincretismo non è certo una novità, non lo è per gli argomenti religiosi ne per quelli filosofici e ideologici. Si copia e si mistifica da sempre, il genere umano copia, include ed esclude, finge di inventare cose nuove spacciandole per originali e contemporaneamente prova a diffondere il nuovo verbo ovunque. Con le buone o con le cattive, tranne poche eccezioni
L’ebraismo ha un’origine antichissima, circa 4mila anni fa, distinta fondamentalmente in due periodi, quello antecedente il giudaismo ( 586 AC) e quello seguente ( giudaico fino al 70 dC). La sua storia affonda nei primordi della civiltà umana con i patriarchi Abramo, Giacobbe, Isacco e termina apparentemente con l’ebraismo rabbinico dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme in epoca romana nel 70 DC. Da allora ha inizio la diaspora del popolo ebreo che si spande ovunque nel mondo; dopo il 133 DC gli ebrei lasciano per sempre il territorio su cui oggi da decenni si combatte una guerra sanguinosa, la Palestina: la stessa terra su cui camminò Cristo e predicò la religione nuova e secondo i cristiani definitiva
L’Islam è un blocco unico nonostante le differenze cui ho accennato prima: a parte le grandi differenze rispetto a cristianesimo e ebraismo nella gestione del credo, l’islam ha nella sua radicalità ideologica la sua più grande forza. E’ semplice, comodo ( per la parte maschile dell’Umanità) schematico, non si pone dubbi nei rapporti col potere politico per il semplice fatto che per esso la legge dello stato è esattamente quella religiosa. Si chiama sharia ed è ovunque diffusa ovunque l’islam sia presente. Essa prevede una serie di regole che devono essere applicate nella vita quotidiana a scanso di pene severe ( altro che ateismo o laicismo), i paesi musulmani hanno tutti una caratteristica comune, anzi due, sono teocratici e chiaramente imperialisti (l’occidente lo è in modo più subdolo).
L’antisionismo che sembrava defunto dopo la caduta del terzo reich e che rinasce più corposo e violento in questi anni, dà ragione allo stato ebraico e accusa tutti noi che cerchiamo disperatamente di restare fuori dalla battaglia. Il mio cupo pessimismo nasce dalla realtà dei fatti e dal timore incombente di un antico detto, crudo e sanguinoso. Muoia Sansone con tutti i Filistei e siamo tutti carne da macello, tutti schierati da qualche parte tranne che da quella dell’umanità che su questo pianeta non riesce a vivere se non sparandosi addosso.
Puoi discutere e cercare un accordo o un compromesso con interlocutori di linguaggio simile; non puoi ipotizzare il sogno “due popoli due stati” se hai di fronte chi ha un solo desiderio, cancellarti dalla carta geografica! A cosa e a chi serve anche in Europa nasconderselo? A cosa serve dimenticare che dalla violenza nasce solo altra violenza? Israele difende la sua esistenza attaccando e reagendo violentemente da decenni agli attacchi che gli vengono portati, uccide dopo essere stato ucciso, massacra dopo essere stato massacrato, non intenderà mai mezze misure poiché non si fida.

Lasciare che un passo possa ancora indovinarci nel buio

La mia amica lo sa: cerchi l’armonia che hai sentito una volta e la insegui per una vita intera…quando infine ti accorgi di essere solo in tutto questo può essere normale pensare di lasciare cadere le braccia. Sono fragile, non lo nascondo, il senso d’inutilità per gente come me è sempre in agguato. Il blog è aperto, il blog è un’altra dimensione e necessita probabilmente di un approccio diverso…sinceramente mi sento “forzato”. Io ho, per fortuna, l’età in cui molte cose perdono la loro connotazione mediocremente ideologica e acquistano invece una valenza pìù elevata e segreta. Di essa scrivo come posso, ad essa guardo come ad una liberazione.