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18 E 44

Almeno due volte a settimana decido di chiudere. Non perchè non abbia argomenti ma perchè ne ho troppi. Avessi tempo leggerei almeno duecento blog al giorno e poi non avrei il tempo di commentare. La sensazione del tempo che scorre mi dà ogni giorno più fastidio, così per rabbia periodicamente mando tutto “definitivamente” a quel paese. 
Oggi ho chiuso il blog alle 14 e 30. Chiuso, finito! Dovevo rileggermi la Storia dell’Italia moderna del Candeloro, almeno i volumi riguardanti l’epoca risorgimentale… perchè io quando lo schifo odierno supera il livello di guardia vado sempre a cercare la falla da dove è entrato. Così all’inizio del pomeriggio verso le 15 ho passato in rivista i dorsi posati in libreria e, golosamente, ho iniziato a sfogliare il III e poi il IV volume… ma c’era anche lì vicino “Il Risorgimento” di Gramsci. Di quanto tempo avrò bisogno mi chiedevo mentre Ferdinando II, Cavour, D’Azeglio, Re Vittorio e via via Mameli, Garibaldi, Mazzini, Cattaneo sciamavano fuori. CHIUDO IL BLOG, chiudo gli occhi su questa Italia di Napolitano e Berlusconi, di Alfano e Bersani…di Grillo. Che cosa scrivo a fare belle gioie, cosa mi passa per la testa. Chiudere stop, e aprire i libri che poi non avrò più tempo. 
Alle 15 e 52 ho acceso il computer e sono andato su questo blog: c’erano alcuni commenti, alcune domande, qualche sorriso, ma quando lo rileggo il Candeloro? Domenica me ne vado a mare a Punta secca (quella di Montalbano) ma c’è già un caldo assassino, la mia donna tenterà il bagno io rischierò l’insolazione e il Risorgimento resterà oltre lo stretto o all’ombra del salotto buono di casa. Portare le anziane pagine al sole del canale di Sicilia non mi sembra il caso: passa il carretto della frutta, c’è la granita al bar e gli eucalipti mossi dal primo leggero scirocco mi faranno pensare di riavere tredici anni e i pantaloni corti e il cuore allegro come un cardiddu. Mi immaginerò di essere come Martino il mio bisnonno che corse dietro ai Mille sgambettando per le vie di Castelvetrano e gridando Viva Viva Garubardo… ma devo chiudere gli occhi su questa Italia, su questa Sicilia non posso perchè mi incuriosisce troppo. Ciao vah, non chiudo.

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CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!