Passa ai contenuti principali

AD UN BIVIO -

Perché era sempre così brusco in certe situazioni e così incerto in altre? Non dipendeva dall’importanza obiettiva dell’argomento ma dal suo sentire intimo. Che non conosceva nessuno. Così era diventato da tempo un uomo strano e insopportabile tout court, imprevedibile o troppo scontato in certe sue alzate di testa senza “validi e comprensibili” motivi. Nulla era cambiato nelle stanze della sua adolescenza e in quelle dell’appartamento che stava visitando e questo non gli piaceva. Avrebbe dovuto sentirsi in qualche modo confortato, protetto da solidi principi radicati nel tempo ma non era così. La sua vita aveva preso una direzione diversa appena entrato nella prima giovinezza, allo scambio ferroviario l’addetto forse stava pensando ad altro, forse lo aveva fatto apposta ma il suo treno era finito su un’altra tratta. Accese la luce, le dita arrivarono subito dove dovevano: se ne meravigliò. Si stupiva sempre dell’automatismo di alcuni gesti suoi quasi non gli appartenessero o gli raccontassero di un altro uomo e di un’altra vita. Dal corridoio passò davanti alla cucina senza degnarla di uno sguardo, la sua stanza di ragazzo era poco oltre, il santuario delle cose perdute si trovava appena pochi metri più in là. Aveva paura di entrarvi, il motivo della sua assenza in quell’anno ormai trascorso era proprio la paura di rivedersi. E non piacersi.

Commenti

Post popolari in questo blog

CONTINUO

 Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...

UN'IPOTESI -

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.
L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto…si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima!