Io abito nella più grande isola del Mediterraneo, una lente biconvessa che assomma in sé tutte le energie, il sole e le ombre di un continente perfettamente rappresentato in scala ridotta. Le ultime cronache sociali, lo sguardo buttato sulle consuete dinamiche politiche ripetono con monotona cantilena che le spine che mi pungevano 30 anni fa sono ancora acuminate, e fanno male; la Sicilia in Italia non c’è. Adesso traduciamo la frase: L'Italia nata in Sicilia non vuole la sua appendice meridionale. La Sicilia terra di mescolanze e di frontiera ha l'intelletto in Europa e il cuore a caldo in Africa Settentrionale, sarebbe servita una coscienza unitaria ben più profonda di quella leghista per provare a costruire un nazione italiana. Non c'è mai stata e lo stretto fa da confine.
Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via. Il blog è lì, mi rappresenta, non posso disquisire io sulla mia letteratura, sulla sua effettiva validità. Io quando scrivo sono fuori da tutto, non scrivo per nessuno in particolare apro il cuore e l’intelletto e mi lascio andare. Scrivere è la mia libertà non la baratterò con niente altro al mondo vorrei fosse anche quella di chi mi legge nell’attimo perenne dello sguardo che passa sulle parole. Ero così già a dieci anni, solo mia ma...
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